Riflessioni ad un mese dell’emergenza

Buongiorno colleghi, la lettura del post di Licia mi ha spinta a delle riflessioni.

Faccio parte del nuovo gruppo Erasmus, che si era formato con tanto entusiasmo il giorno precedente alla chiusura della scuola. La mobilità per Dublino prevista per luglio è stata annullata. Oggi gli scenari sono notevolmente cambiati; se ripenso alle giornate trascorse a scuola a quando con le altre colleghe ci confrontavamo sulle motivazioni che ci hanno portato a far parte del gruppo Erasmus, tutto mi sembra lontanissimo, è passato solo un mese, ma la percezione del tempo oggi è diversa. Però le motivazioni e le aspettative di far parte del progetto Erasmus non sono cambiate. Anzi ritegno che oggi più che mai la scuola italiana abbia bisogno di innovazione. Oggi che l‘utilizzo del digitale, delle classi virtuali, delle lezioni a distanza, hanno bruscamente interrotto la didattica tradizionale. Noi docenti abbiamo bisogno di confrontarci e di collaborare perché le esperienze di ciascuno di noi possano rendere la didattica a distanza sempre più semplice e favorire così il successo formativo dei nostri studenti.

Ad un mese dall’inizio delle lezioni a distanza ho scoperto nei miei piccoli alunni delle risorse e delle capacità di adattarsi al cambiamento notevoli. I primi collegamenti su Jitsi Meet erano un continuo:- Mi vedi maestra? Mi senti? Si si ti vedo ! Oggi hanno appreso che il microfono va acceso e spento al momento opportuno, che per parlare si clicca sulla manina, che si aspetta il proprio turno, che l‘incontro in streaming è preceduto da una video lezione registrata. La cosa più importante è stata comunque non interrompere la relazione affettiva, i bambini hanno voglia di raccontarci le loro piccole cose e a me piace ascoltarli. Mi auguro comunque di poter tornare presto nelle nostre aule, ma con un nuovo approccio alla didattica.