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Spagna

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IES Riu Túria

Carrer del Grabador Esteve, 6

46930 Quart de Poblet, València

Spagna

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Partecipante: Monica Laiacona

Date: 7-11 ottobre 2019

La scuola è situata a Quart de Poblet, a 6 km da Valencia. È una delle due scuole secondarie pubbliche della città ed è quella che offre una più ampia offerta curriculare. Include la scuola dell'obbligo dai 12 ai 16 anni, la scuola superiore (dai 16 ai 18 anni) e formazione professionale (giardinaggio). La scuola ospita circa 500 studenti e il personale scolastico è di 60 insegnanti. 

L'insegnamento è effettuato attraverso la lingua spagnola e valenciana, e da sette anni porta avanti un programma multilingue in cui l'inglese viene insegnato come lingua veicolare in diverse non materie non linguistiche, oltre a offrire il francese come prima e seconda lingua; all'interno della comunità di Valencia la scuola è stata una delle prime ad aderire alla Rete di Scuole Multilingue. Inoltre, appartiene alla rete delle Scuole di Qualità della comunità di Valencia, livello 1. 

La scuola ha ricevuto il titolo di "European Parliament-School Ambassador" per il secondo anno consecutivo e al momento ha attivi un progetto Erasmus+ KA101 “European dimension and internationalization strategies for educational improvements” e un progetto Erasmus + K229: “Enjoy and learn in a healthy way”. Ha inoltre esperienza con i progetti eTwinning e ha ricevuto il titolo di "eTwinning School". 

La dimensione europea dell'istituto è un elemento centrale del curriculum scolastico e per questo motivo la scuola porta avanti diversi progetti collaborativi e scambi educativi con partner europei, perseguendo l'obiettivo dell'internazionalizzazione e del rafforzamento dell'identità europea. 

La metodologia CLIL e le TIC sono del tutto integrate nelle pratiche didattiche nel Programma Multilingue e in alcune aree viene utilizzato il Problem Based Learning. La scuola lavora attivamente per disseminare i valori europei in quanto Scuola Ambasciatrice del Parlamento Europeo. 
 

La nostra esperienza

Giorno 6 ottobre, alle ore 13.00, parto per Valencia e inizio la mia tanto attesa esperienza di job shadowing, motivata da un forte desiderio di conoscere una nuova realtà scolastica e di ampliare i miei orizzonti.

Arrivo a Valencia alle ore 17.30, dopo avere effettuato un breve scalo a Roma. Dall'aeroporto mi sposto con la metro che mi porta al centro di Valencia e scelgo di raggiungere a piedi l’albergo per potere conoscere e ammirare la città dal primo momento.

Lungo il tragitto percorro viali alberati, ordinati e puliti, affollati da turisti che passeggiano o che semplicemente si rilassano nelle caffetterie, bar o ristoranti di cui è piena la città.

In serata raggiungo le colleghe francesi che partecipano al job shadowing per cenare con loro in un ristorante situato nella Ciutat Vella. Scambiati i primi convenevoli si crea immediatamente tra di noi un ottimo feeling, tutte siamo accomunate dallo stesso desiderio di vivere questa nuova ed entusiasmante esperienza.

Dopo avere chiacchierato e scambiato informazioni per conoscerci meglio, esaminiamo il programma della settimana, che risulta essere ricco e vario, modellato sulla base delle nostre richieste ed esigenze. Al termine della serata ci diamo appuntamento al giorno seguente per incontrare la nostra tutor, prof.ssa Isabel García, e recarci tutti insieme presso l’istituto IES Riu Turia.

Giorno 7 ottobre, primo giorno di lavoro, la nostra tutor Isabel viene a prenderci in macchina per accompagnarci a scuola. Arrivati a destinazione veniamo accolti calorosamente dai colleghi, dallo staff di presidenza e dagli applicati di segreteria. La collega di inglese ci mostra i diversi ambienti dell’istituto, illustrandoci i lavori artistici dei ragazzi che abbelliscono e rendono accoglienti le aule e i corridoi. Durante il percorso di visita dell’istituto entriamo nei laboratori di chimica, musica e arte, all'interno dei quali possiamo osservare i ragazzi mentre utilizzano i diversi strumenti con impegno.

Nell’aula di musica conosciamo il Dirigente scolastico, prof. Julio José Maestro Oliver, il quale ci dà il benvenuto ed esorta i ragazzi a suonare per noi il brano “All of me” di John Legend. Successivamente assistiamo ad una esercitazione dei ragazzi, i quali, attraverso le percussioni del proprio corpo, ovvero battendo le mani, i piedi e schioccando le dita, producono dei suoni. Dopo avere osservato i ragazzi veniamo coinvolti attivamente in questo esercizio di coordinazione e concentrazione eseguendo percussioni a ritmo di musica.

Nell’Istituto RIU Turia il Dirigente scolastico insegna educazione musicale ai ragazzi poiché, diversamente da quanto avviene in Italia, in Spagna mantiene l’incarico di docenza e viene eletto a votazione dal collegio dei docenti.

L’attività di osservazione in classe prosegue all’interno dell’aula di biologia, nella quale la prof.ssa Isabel García svolge una lezione con gli alunni del terzo anno della scuola secondaria ESO, incentrata sulla teoria cellulare. Gli alunni partecipano alla attività proposta con entusiasmo, in maniera ordinata e utilizzano con facilità Google Drive e Prezi. La nostra tutor riesce a rendere partecipi tutti gli studenti facendo emergere le abilità di ognuno e insegnando loro ad autovalutarsi.

Al termine dell’ora di biologia ci spostiamo nell’aula di inglese e assistiamo alla lezione condotta dalla prof.ssa Amparo Royo, con l’utilizzo della piattaforma kahoot, che viene impiegata dall’insegnante come strumento per verificare la comprensione degli argomenti precedentemente trattati.

Gli studenti scelgono ognuno un soprannome e utilizzano il cellulare per rispondere alle domande che vengono proiettate sulla Lim. Avvalendosi di questo strumento coinvolgente e semplice da utilizzare, i ragazzi partecipano alla gara cercando di guadagnare il maggior numero di punti possibile per superare i compagni e vincere.

Prima di concludere la nostra giornata di osservazione, veniamo invitati a partecipare, insieme al dirigente scolastico, alla vice-preside, alla nostra tutor e all’insegnante di francese Joan Company alla riunione “Europa”. L’incontro viene dedicato a fornire informazioni dettagliate sulla progettazione effettuata da ciascun istituto in merito al progetto Erasmus+ KA1, KA2 e alle attività svolte. La nostra tutor ci illustra il progetto “Aprendemos de Europa para enseñar mejor: nuevas estrategías para mejorar la calidad de nuestra educación” e ci soffermiamo sulla formazione degli insegnanti all’estero, sulle scuole e sulle mete scelte come destinazione per la mobilità. Successivamente passiamo ad analizzare le tematiche dei progetti “Bits and Pieces of learning”, “The Earth and Natural Features”, “Travelling to different biomes”, “Mirror, mirror on the wall” facendo riferimento ai paesi partners coinvolti.

Il Prof. J. Company ci illustra il progetto “Scuola Ambasciatrice del Parlamento Europeo”, progetto finalizzato a far comprendere ai ragazzi che cosa significhi concretamente essere cittadini europei e quale sia il ruolo de Parlamento europeo nel processo decisionale e legislativo; il progetto mira, inoltre, a sensibilizzare gli studenti sull’importanza del voto dei giovani alle prossime elezioni europee del 2019. Il Prof. Company ci mostra le attività svolte dai ragazzi tra le quali le interviste realizzate a Quart de Poblet sull’importanza del voto, e ci fornisce del materiale informativo utile a comprendere la strutturazione del progetto. Avendo ricevuto la qualifica di “Scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo”, ventiquattro alunni dell’Istituto si recheranno a Strasburgo, giorno cinque dicembre, per visitare il Parlamento europeo e avranno l’opportunità di confrontarsi con alunni appartenenti ad altre istituzioni scolastiche su argomenti come la disoccupazione, l’istruzione, la salute e l’immigrazione.

Al termine della riunione torniamo a Valencia e mi dedico alla visita della città e alla ricerca di materiale didattico da potere utilizzare in Italia con i ragazzi.

Giorno 8 ottobre, secondo giorno di lavoro, assisto alla lezione CLIL di biologia della prof. ssa Isabel García rivolta ai ragazzi del quarto anno ESO. La lezione, basata sulla teoria endosimbiontica e sulla teoria cellulare, vede protagonisti sedici studenti che lavorano in team. I ragazzi, utilizzando l'applicazione web Pixton, creano uno 'storyboard' per illustrare la teoria cellulare. All'interno di ogni gruppo, formato da quattro studenti, due ragazzi si occupano della stesura del testo e due della relativa rappresentazione grafica. Avvalendosi del materiale in lingua inglese, fornito dall'insegnante, gli studenti approfondiscono i contenuti utili ad elaborare il prodotto finale e lavorano con entusiasmo per creare le vignette da illustrare successivamente ai compagni (Task 1: What’s in human body. Task2: the shape of the cell. Task 3: observing cells under the microscope. Task4: cells are grouped together. Task 5: growing up Task 6: organs and systems).

La fine della lezione viene annunciata dalla musica “Remind me to forget”, una canzone gradevole che invita i ragazzi a spostarsi nelle aule di competenza delle nuove lezioni.

Trascorriamo la seconda ora di osservazione insieme al prof. Adria Calaforra e alla prof.ssa di inglese Nuria Martinéz nell’ ”aula de mediación”, aula dedicata alla gestione dei conflitti che possono instaurarsi tra gli adolescenti. Durante l’incontro il prof. Calaforra ci spiega come vengono gestite, all'interno della scuola, le problematiche relative alla mancanza di autostima, all'emarginazione, alle carenze affettive e alle esperienze di abbandono e solitudine. La scuola cerca di aiutare gli alunni in difficoltà creando uno spazio per l'ascolto, un'aula accogliente, dotata di colori, pennelli, fogli da disegnare e colorare mentre si ascolta una musica in sottofondo. All’interno dell’aula si avvia un lavoro creativo e si offre agli studenti la possibilità di raccontarsi e trasformare le emozioni in attività e gioco. Noi insegnanti, intanto, proviamo a rappresentare ad occhi chiusi, su un cartellone, le sensazioni percepite mentre un collega muove la punta delle dita sulle nostre spalle. Terminata l'attività possiamo constatare che, superato il blocco iniziale, proviamo una sensazione liberatoria di benessere. Successivamente il collega ci illustra ulteriori attività che svolge con i ragazzi, come cercare immagini che trasmettano una sensazione di benessere, disegnare la storia della propria vita su fogli disposti in successione su un tavolo, disegnare ad occhi chiusi mentre si ascolta la musica. Personalmente ho apprezzato molto questa attività perché ritengo che l'empatia sia fondamentale per entrare in sintonia con i ragazzi e per creare un clima sereno nel quale svolgere le attività didattiche.

Conclusa questa esperienza, ci spostiamo nella classe PMAR (programa de mejora del aprendizaje y del rendimiento) e incontriamo la prof.ssa Lupe Pinazo, la quale lavora con i ragazzi di III anno della scuola secondaria. Prima di iniziare la nostra attività in classe ci vengono spiegati gli obiettivi e le specifiche del programma, concepito come sostegno per gli studenti in difficoltà, per evitare la dispersione scolastica. Il programma è rivolto a ragazzi con difficoltà di apprendimento, scarsa motivazione, lacune nella preparazione di base e situazione di svantaggio socio-culturale. Vengono ammessi al corso di studi i ragazzi che frequentano il primo, il secondo o il terzo anno della scuola secondaria, che abbiano ripetuto almeno un anno la scuola media e che incontrano notevoli difficoltà nella prosecuzione autonoma degli studi. A conclusione del percorso PMAR, i ragazzi vengono ammessi al quarto anno della scuola secondaria obbligatoria e successivamente potranno intraprendere un itinerario con contenuti adatti ad una formazione professionale. La prof.ssa Pinazo ci spiega inoltre che nelle classi PMAR viene utilizzata una metodologia specifica, che prevede la suddivisione delle materie in ambiti e che gli alunni lavorano con lei all’interno dell’ambito scientifico.

Veniamo dunque presentate alla classe e ci viene mostrato il lavoro svolto in team riguardante il sistema metrico decimale. I ragazzi, inizialmente sono diffidenti nei nostri confronti. Grazie alla conoscenza della lingua spagnola sono riuscita ad entrare facilmente in contatto con loro; i ragazzi hanno cominciato a rivolgermi domande sull'Italia, su Roma e sulle squadre di calcio italiane. Superate le difficoltà iniziali, vengo accolta con entusiasmo all'interno del gruppo di lavoro, partecipo alla realizzazione del cartellone sull’argomento studiato, colorando e disegnando le immagini.

Al suono della musica che scandisce le ore di lezione, mi sposto in palestra per assistere alla lezione di scienze motorie. Entro subito in sintonia con l’insegnante, la prof.ssa Ana Baena, che mi mette a mio agio presentandomi alla classe e facendomi sentire parte del gruppo.

Dopo avere effettuato un giro di riscaldamento, i ragazzi iniziano l’attività “tres en raya”, un gioco coinvolgente e divertente che stimola ad interagire e a cooperare positivamente con gli altri, al quale assisto seduta in panchina, insieme ai ragazzi che non svolgono l’attività.

Per svolgere l’attività la classe viene suddivisa in due squadre, disposte su due file, una accanto all'altra. Ad ogni squadra vengono consegnati dei fazzoletti di uguale colore che corrispondono alle pedine all’interno della griglia del gioco del tris. Con l’aiuto dei cerchi vengono rappresentate per terra le griglie.

Al segnale dell’insegnante gli alunni, uno per volta, devono posizionare il fazzoletto all’interno della griglia. Vince la squadra che riesce a posizionare tre dei propri fazzoletti in linea retta, orizzontale, verticale o diagonale. Se la griglia viene riempita senza che nessuna delle squadre sia riuscita a completare una linea retta, il gioco finisce in parità.

Conclusa questa prima attività, assistiamo ad un secondo gioco: gli alunni vengono divisi in squadre e tirano dei dadi, sulle cui facce sono indicate le attività da svolgere (salti, flessioni, piegamenti, esercizi con la palla...). I ragazzi devono svolgere l’esercizio indicato sulla faccia ottenuta e dopo avere completato la prova devono correre dall’insegnante per ricevere una delle lettere, estratta a caso, per formare una parola di senso compiuto. Ultimati tutti gli esercizi, ogni squadra avrà ottenuto tutte le lettere necessarie a comporre la parola che dovrà essere indovinata da ogni singolo gruppo. Vince la squadra che per prima riuscirà ad indovinare la parola e a collocare le lettere in ordine su un tabellone predisposto dall’insegnante.

Dopo aver concluso le attività didattiche previste per la giornata, ci rechiamo insieme alla nostra tutor, al dirigente scolastico e ad alcuni colleghi presso un ristorante tipico di Valencia, dove possiamo chiacchierare e conoscerci meglio gustando una buonissima paella.

Mercoledì 9 ottobre le mie colleghe francesi ed io ci rechiamo, accompagnate dalla nostra attivissima tutor Isabel García, presso il parco naturale dell'Albufera, un' oasi di pace a soli dieci km da Valencia, una laguna d'acqua dolce popolata da carpe, anguille e uccelli migratori. Immerse nel paesaggio mediterraneo, attraversando il lago in barca, possiamo osservare da vicino la flora e la fauna della riserva lasciandoci alle spalle rumori, smog e pensieri.

Visitiamo tutti insieme Palmar, un antico villaggio di pescatori e facciamo una sosta in un locale dove possiamo assaggiare un piatto tipico di Valencia, el All I Pebre, una gustosa pietanza preparata con anguille e aglio.

Nel pomeriggio colgo l’occasione per assistere alla mascletà, uno spettacolo pirotecnico che si tiene giorno nove ottobre, Día de la Comunidat Valenciana, nella Plaza del Ayuntamiento, durante il quale vengono fatte scoppiare file di petardi. A Valencia la giornata del nove ottobre è ricca di iniziative: un evento molto sentito e partecipato dalla comunità è la festa dei mori e cristiani, una sfilata che riproduce lo scontro tra le due culture. Al suono di musica, i gruppi che compongono i due bandi sfilano indossando lussuosi vestiti e gareggiando in sontuosità. Assistere dal vivo a questa rappresentazione mi ha permesso di cogliere alcuni aspetti significativi tra i quali l'emozione delle persone che attendevano l'arrivo dei gruppi, il desiderio di vedere sfilare i propri parenti e amici e l’orgoglio di sentirsi parte di una comunità. Mi è stato spiegato dai colleghi spagnoli che i numerosi gruppi che partecipano alla sfilata investono tempo e risorse nella preparazione dei costumi e nell'organizzazione della festa, intere famiglie lavorano per la buona riuscita di questo evento e pertanto vivono questo momento come una grande e attesa festa.

La giornata del 10 ottobre è ricca di iniziative interessanti e utili dal punto di vista formativo. Assisto alla lezione CLIL in valenciano tenuta dalla prof. ssa Isabel García. Il progetto è rivolto a quindici ragazzi del primo anno della scuola secondaria ESO e prevede la redazione di una lettera formale all'interno della quale i ragazzi raccontano un viaggio verso un pianeta sconosciuto. I ragazzi lavorano in gruppo e dispongono dei libri della biblioteca, dei computer per potere consultare materiale didattico e di una guida completa, fornita dalla loro insegnante, per strutturare meglio il lavoro. All'interno della lettera gli studenti devono inserire quattro errori concettuali riguardanti gli argomenti studiati; ultimato il lavoro, ogni gruppo dovrà esporre ai compagni ciò che ha elaborato e a loro volta i compagni dovranno individuare gli errori e valutare il prodotto. Verranno valutati l’originalità, i contenuti, la capacità di lettura e l’originalità degli errori. Vincerà la gara la squadra che avrà individuato il maggior numero di errori e avrà ottenuto la migliore valutazione.

Alle ore dieci ci riuniamo insieme ai colleghi che si occupano del sostegno, per confrontarci e scambiare informazioni sulle attività svolte con i ragazzi diversamente abili e sull’eventuale lavoro da programmare. In Spagna è stata appena modificata la legge secondo la quale i docenti di sostegno, che non effettuavano compresenze con i docenti curriculari, ma svolgevano separatamente una attività personalizzata parallela a quella svolta classe, dovranno svolgere il proprio lavoro all’interno della classe. A tal proposito, vista la consolidata esperienza italiana, ho fornito ai colleghi consigli utili sullo svolgimento delle attività e sull’eventualità di adottare libri con percorsi adatti agli studenti con bisogni educativi speciali.

Terminata l’attività, durante una pausa in aula docenti, ci viene riservata una graditissima sorpresa: riceviamo in dono la “mocadorà”, ovvero dei dolci di marzapane avvolti in un foulard colorato. Secondo la tradizione gli uomini regalano alla propria fidanzata o moglie, in occasione del giorno degli innamorati, un fazzoletto nel quale sono avvolti dolci preparati con marzapane, che rappresentano la frutta e la verdura della campagna valenciana in segno d’amore.

Dopo avere assaggiato i dolcetti e avere scattato alcune foto ricordo con i colleghi, ci spostiamo nell’aula di matematica, dove il professore Miguel Sabariego ci illustra la sua attività di programmazione e ci fornisce il collegamento internet per accedere al lavoro da lui creato http://mateproves.projectiu.org . I ragazzi svolgono gli esercizi in un determinato periodo di tempo e inviano le soluzioni all’indirizzo di posta elettronica fornito dal loro insegnante.

Alle ore dodici ci rechiamo nel laboratorio di ceramica per assistere alla lezione CLIL in lingua inglese di arte e immagine della prof.ssa Amalia LLopis. Vengo accolta con entusiasmo dai ragazzi, i quali mi rivolgono domande sull’Italia e sui calciatori e mi raccontano dei loro viaggi a Roma e Milano. Dopo avere chiacchierato con loro e fornito informazioni sulla Sicilia, mi vengono mostrate le cartelle dei ragazzi, disegnate e colorate da ciascuno in modo diverso. Successivamente, mentre i ragazzi completano un disegno geometrico, la prof.ssa LLopiz mi mostra i lavori in ceramica e i dipinti realizzati con impegno dai ragazzi.

Concluse le attività didattiche ci diamo appuntamento alle ore 18 nella sala conferenza del Municipio di Quart de Poblet, per assistere, in occasione dell'Erasmus Day, all’incontro della scuola IES RIU Turia con gli assessori Giosué Campos e Bartolomé Nofuentes

Durante l’incontro vengono presentate dai colleghi le iniziative in programma per l'anno scolastico 2019/20, il programma di formazione Erasmus+ KA1, KA2 e vengono illustrati dai ragazzi i progetti svolti: "The plant around us" "Mirror, mirror on the wall" "Travelling to different biomes". Alla fine dell’incontro, essendo l’Istituto riconosciuto come “scuola ambasciatrice del Parlamento europeo”, viene dedicato un ampio spazio alla presentazione delle iniziative inerenti al progetto che incoraggia a diventare cittadini europei attivi.

Durante l’incontro ho avuto la possibilità di discutere con il Consigliere comunale Bartolome Nofuentes, responsabile del programma "Horizon Europe" e di scambiare informazioni sul sistema scolastico in Italia e in Spagna.

Giorno 11 ottobre, iniziamo alle ore nove la nostra attività di osservazione nell’aula di informatica, dove il prof. Jorge Navarro lavora con gli alunni del terzo anno della scuola secondaria. I ragazzi utilizzano il sistema operativo libero Ubunto per creare un documento in cui viene spiegato in cosa consiste un sistema operativo. Durante l’ora abbiamo la possibilità di parlare con i ragazzi e commentare con loro i lavori che stanno portando a termine.

Il prof. Navarro ci fornisce informazioni su LLiurex, un progetto della Generalitat Valenciana il cui obiettivo è l’introduzione delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione basate sul software libero nel sistema educativo della comunità Valenciana. Si tratta di una distribuzione Linux utilizzata nelle scuole della regione di Valencia.

Durante la giornata assistiamo ad una seconda lezione di informatica, interattiva e coinvolgente, tenuta dal prof. Miguel Angel García con l’utilizzo dell’app Plickers. Attraverso Plickers è possibile realizzare test, quiz e altri sondaggi. Il docente utilizza uno smartphone o un tablet connesso a internet e crea una classe digitale. Distribuisce quindi ai discenti una serie di cards che contengono dei codici. Successivamente rivolge una domanda alla classe e utilizza il proprio smartphone o tablet per raccogliere le risposte della classe. Per gli studenti sarà sufficiente rivolgere verso il docente la propria card con il codice personale stampato. L’App registrerà tutte le risposte e queste verranno immediatamente rielaborate e rese disponibili al docente stesso. I risultati compariranno, quindi, in tempo reale sulla Lim. Durante la giornata assistiamo inoltre al completamento delle attività CLIL in lingua valenciana e in lingua inglese della prof. ssa Isabel Garcìa alle quali avevamo già preso parte durante il corso della settimana.

Concludiamo le attività recandoci presso una scuola vicina all’Istituto, il Colegio Félix, nella quale il prof. David Nogueras svolge un progetto di giardinaggio destinato ai ragazzi con bisogni educativi speciali che abbiano già compiuto i sedici anni. Gli alunni lavorano nell’orto con l’aiuto dell’insegnante e insegnano ai bambini della scuola primaria a piantare gli ortaggi e ad irrigare il terreno.

La giornata si conclude con un emozionante concerto, durante il quale i ragazzi suonano l'inno alla gioia di Beethoven e la canzone "All of me" di John Legend.

Prima di concludere questa esperienza e salutare i colleghi spagnoli, riceviamo l'attestato di frequenza e un piccolo dono da parte della scuola IES Riu Turia in ricordo di questa meravigliosa esperienza che ci ha permesso di crescere umanamente e professionalmente.

  Prof.ssa Monica Laiacona

Luogo: Quart de Poblet, València   

             (Spagna) 

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