Il primo giorno di corso che si tiene all'Isbourne Centre, inizia con la presentazione e l'introduzione dell'organizzatrice, Michaela, e prosegue con il Workshop on CLIL Methodology con l'insegnante Debbie Candy che, con il suo modo di fare gentile e sorridente, ci mette subito a nostro agio. Veniamo sin dall'inizio coinvolte, perché a tutti i corsisti viene richiesto di scrivere le nostre aspettative su questa nuova metodologia. Partendo dalle nostre riflessioni, la lezione prosegue con la presentazione di questa nuova metodologia e sulle tecnologie da utilizzare. Viene spiegata la differenza tra BICS e CALP cioè Basic Interpersonal Comunication Skills e Cognitive and Accademic learning Proficiency. La lezione prosegue per tutto il giorno con esercizi pratici in cui veniamo continuamente coinvolte. Alla fine della giornata, sono stanca perché durante la spiegazione la mia attenzione è stata massima, ma soddisfatta e contenta. L'aspetto che maggiormente mi colpisce è aver appreso che il CLIL mira ad insegnare pochi concetti ma accessibili a tutti, anche a chi ha più difficoltà.
Il secondo e terzo giorno le lezioni vengono tenute da Lucy Norris, l'approccio è totalmente differente da quello di Debbie, più professionale e distaccato. All'inizio sono leggermente spiazzata ma non c'è tempo per distrarsi. L'insegnante prima di iniziare la lezione fa spostare i banchi perché, primo punto importante, è la loro disposizione che, per una lezione CLIL, non può essere quella tradizionale. Molti, infatti, sono i lavori di gruppo che possono essere proposti e molte sono le idee che, in tal senso, ci vengono proposte. Ad esempio, esercizi sotto forma di giochi che miravano a sottolineare le differenze tra il linguaggio generico e quello specifico di alcune discipline. Altro punto che viene sottolineato è la difficoltà degli studenti di rimanere per ore seduti, da qui esercizi che prevedono il coinvolgimento motorio per renderli sempre più partecipi e l'utilizzo di Kahoot e di Quizziz, per renderli più attivi e positivamente competitivi. Al di là del corso, ciò che cattura la mia attenzione è la cura degli ambienti lavorativi, molto puliti ed accoglienti, c'è la sala relax e la cucina dove poter preparare una bevanda calda. Credo che tutto questo sia importante per mettere a proprio agio e rendere più piacevole la lunga giornata lavorativa.
Quarto e quinto giorno di corso, cambia l'insegnante, le lezioni vengono tenute da Manny Vasquez. L'interesse, la voglia di apprendere, di condividere e mettere in pratica questi preziosi suggerimenti è sempre viva. Attenzione puntata sulle strategie CLIL e su esercizi che mirano ad evidenziare le differenze tra i linguaggi, specifico, tecnologico, generico e funzionale. Niente lezioni esclusivamente teoriche, i ragazzi devono prendere spunto dai testi che gli vengono proposti per identificare i differenti linguaggi, per poi classificare ed elaborare i contenuti, grazie a Ranking activites, Sequencing activity, Meanings links, ecc.. Tutto ciò riguarda lo Scaffolding learning. Dal testo gli studenti devono, inoltre, evidenziare gli elementi comuni e le differenze, le cause e gli effetti ed i messaggi chiave. Per quest'ultimo obbiettivo, efficaci possono essere i diagrammi ed i Grafici.Per imparare piccoli concetti o poesie e teoremi a memoria, invece, si può utilizzare il Vanishing Cloze, dopo aver letto attentamente un testo si ripete più volte e, man mano, vengono cancellate sempre piu parole che lo compongono, quindi lo sforzo degli studenti diventa inconsapevolmente maggiore. I messaggi degli insegnanti su questa metodologia è chiara, in ogni lezione i concetti da insegnare devono essere minimi, e, soprattutto resi più accessibili grazie all'utilizzo della tecnologia, mappe concettuali, cartelloni, lavori di gruppo, esercizi pratici e divertenti per coinvolgere attivamente gli studenti, rendere la scuola e l'apprendimento piacevole ed accessibile a tutti.
La nostra esperienza si conclude con la consegna del Certificato ma, soprattutto, con un notevole arricchimento personale e professionale, con una maggiore voglia di mettersi in gioco, di non aver paura di fallire e di lavorare sempre di più per il bene dei ragazzi con entusiasmo e collaborazione. La settimana è servita anche per consolidare l'amicizia con la mia collega Sara Petralia, non sono, infatti, mancati i momenti ricreativi e divertenti. E' stata anche un'occasione per conoscere meglio gli usi ed i costumi della popolazione locale.
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