In queste settimane continua la sperimentazione con la didattica a distanza...il lockdown ci costringe a ripensare le attività e il modo di far scuola, abbiamo tempo ma corriamo contro il tempo per tenere il ritmo ed evitare che la monotonia e lo sconforto prendano il sopravvento. Il lavoro è tanto, ma altrettanta è la soddisfazione di vedere come, per quanto non sia sempre tutto perfetto (ma prima lo era?!), sia possibile trovare la strada giusta per trasmettere agli alunni motivazione ed entusiasmo, anche a distanza.
A settembre, in Finlandia, la proposta metodologica del Phenomenon-Based Learning mi era sembrata davvero interessante e per questo era stata anche oggetto del mio approfondimento nella fase di disseminazione interna ma, onestamente, finora avevo trovato difficile collocare un'esperienza del genere all'interno della nostra realtà scolastica, quanto meno nell'immediato....ancora una volta, invece, l'emergenza Covid-19 ci ha aperto degli scenari che, per assurdo, hanno favorito una trasformazione dell'approccio didattico, proprio partendo dalla trasformazione della realtà stessa.
Quasi subito dopo la chiusura delle scuole, mi viene in mente la possibilità di proporre l'iniziativa #LaGabelliNonSiFerma, subito accolta con grande entusiasmo dalla Dirigente Scolastica e dai colleghi. Per mio background personale, fatto anche di anni di associazionismo, da diverso tempo mi sarebbe piaciuto sperimentare all'interno di quest'area pedagogica e, quasi per caso, in questo particolare momento storico intravisto le potenzialità di una simile azione educativa. Creiamo quindi, di punto in bianco, un bando di concorso trasversale ai 3 ordini di scuola, con l'intento di rendere gli alunni protagonisti attivi all'interno della propria comunità, assegnando un task di vita reale che possa unire azione solidale e apprendimento, prendendo spunto anche dalla proposta pedagogica del Service-Learning. Partendo da una domanda legata all'analisi dei bisogni concreti della realtà, abbiamo messo i nostri ragazzi nelle condizioni di offrire un servizio "virtuale" puntando a sviluppare le cosiddette soft skills, per permettere loro di esprimere sensazioni, emozioni e stati d'animo e guardare alla realtà dal loro punto di vista, lanciando un messaggio di speranza, fiducia, empatia, resilienza all'intera comunità locale.
Questo particolare spazio è un blog, per cui vi racconterò l'esperienza didattica dalla mia personalissima prospettiva. Per quasi un mese, oltre alla normale routine quotidiana e alla DAD, le mie giornate sono state scandite anche dalla gestione della casella email del concorso, dalla catalogazione dei lavori pervenuti su un archivio digitale e dalla pubblicazione degli stessi sulla pagina Facebook della scuola. E devo dire che, nonostante la fatica, rendere quella pagina così vivace e colorata grazie alla partecipazione entusiastica da parte dei singoli alunni o di intere classi mi ha regalato di nuovo, dopo un paio di anni, quella sensazione speciale che si prova nel rendere un "servizio" agli altri...rendendolo indirettamente anche a se stessi. Pensare che tramite il canale virtuale questa iniziativa abbia regalato attimi di gioia, allegria, commozione, speranza agli alunni, alle loro famiglie, ma anche al resto della comunità locale, mi ha fatto intravedere anche il senso vero della parola educare..."trarre fuori", affinare le qualità morali, l'empatia e il senso di solidarietà dei nostri studenti. E credo che questo sia stato il successo vero dell'iniziativa, che man mano si è ampliata fino ad arrivare alla realizzazione di un eBook in cui sono stati raccolti tutti i contribuiti dei ragazzi, a memoria storica e testimonianza di quanto questa situazione di difficoltà sia stata trasformata in opportunità. Non era previsto creare un prodotto finale, ma spesso da un'idea ne nasce un'altra e sarebbe stato un vero peccato limitarne la fruizione solo tramite a un archivio digitale.
Ancora più soddisfazione, a livello professionale, mi ha dato vedere che non solo l'iniziativa è stata resa nota da varie testate giornalistiche locali ma è stata anche pubblicata come "buona pratica" di Didattica a Distanza sul sito dell'Equipe Formativa Sicilia ,ente nato con l'intento di favorire l’innovazione digitale sul territorio, supportare l’operato degli USR e interagire con le istituzioni scolastiche.
Al momento non sappiamo ancora chi saranno i vincitori del concorso, ma idealmente possiamo già dire di esserlo tutti...grazie davvero, anche l'IC A. Gabelli dimostra di essere una "piccola Finlandia"!
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